Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:14:05

Lucca Comics and Games: ve la racconto io!

Lucca comics and games

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#Day 3: Sabato 1 Novembre

E arriviamo al terzo giorno di Lucca Comics and Games: sabato 1 novembre. Ancora un sole splendente a intiepidire una fredda giornata d’autunno che ha visto una fiumana di persone riversarsi dentro le mura di Lucca. Già alle 9 di questa mattina gli improbabili parcheggi delle macchine, anche parecchio fuori dal centro, lasciavano pochi dubbi sul numero di visitatori che hanno approfittato della festività dei Santi per visitare la nostra città in una delle manifestazioni che ormai più la caratterizzano.

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Pass al collo, macchina fotografica alla mano, registratore in borsa, sono riuscita dunque a farmi largo tra la folla dell’area Games fuori le mura, dove una fila interminabile conduceva al padiglione principale. Mi aspettava l’incontro al Press Café in piazza del Giglio dove era atteso uno dei vincitori del premio Gran Guinigi, l’occasione in cui Lucca Comics & Games premia il meglio della produzione nazionale e internazionale del mondo del fumetto e del gioco.

Gigi Cavenago a Lucca Comics and Games

L’ospite di questa mattina era Gigi Cavenago, vincitore nella categoria Miglior Disegnatore. Prima di andare all’incontro, “una colazione con la stampa”, mi ero documentata:

Gigi Cavenago, come si legge nel suo blog, è attualmente uno dei disegnatori della prima miniserie interamente a colori della famosa casa editrice Bonelli, “Orfani”; soprattutto, Cavenago è da quest’anno copertinista per la serie quadrimestrale “Maxi Dylan Dog-Old Boy”. E proprio di Dylan Dog e del suo rinnovamento in atto si è parlato nella mezz’ora in cui abbiamo potuto intervistare il vincitore.

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La prima domanda è stata naturalmente se Gigi si aspettasse di vincere: “No”, ha risposto, “è stato il regalo che non ti aspetti”. Cavenago ha ammesso infatti di essere stato sempre poco attento a concorsi e premi, e la vittoria del titolo è stata perciò del tutto inattesa. Inevitabile poi parlare del rinnovamento di Dylan Dog, la famosissima serie creata da Tiziano Sclavi. Il progetto, presentato dalla Bonelli lo scorso settembre a Milano, mira a rinnovare e al contempo rilanciare il personaggio dell’investigatore.

“La differenza per i disegnatori”, ha spiegato Cavenago parlando delle divergenze tra il vecchio e il nuovo corso, “sta tutta nella modernizzazione”. Modernizzazione soprattutto tecnologica: ora tutti i personaggi saranno forniti di palmari, tablet; Londra diverrà una città molto più attuale, che conserverà, all’occorrenza, qualche vicolo buio e insidioso, tipico della Londra del vecchio Dylan, “che poteva assomigliare a quella di Dottor Jekyll e Mr. Hyde oppure ad una città più moderna”.

E tuttavia il tentativo della Bonelli è a 360°: la collana “Maxi Dylan Dog-Old Boy”, che uscirà quadrimestralmente, riproporrà storie che si svolgono nell’universo classico del personaggio, quello precedente al progetto di rinnovamento. Ed è qui che viene coinvolto maggiormente Cavenago, copertinista di questa testata che va a sostituire il precedente Maxi Dylan Dog.

Gli abbiamo chiesto a cosa si sia ispirato per la copertina del primo numero, quella con Dylan in un campo di zucche; ci ha risposto che non ha avuto modelli particolari, ma ha deciso di portare avanti uno stile pittorico, caratterizzato dalla presenza di una pennellata un po’ corposa (seppure digitale), “un approccio perfetto per Dylan Dog”. E perfetto soprattutto per l’Old Boy, perché molto illustrativo e anche un po’ desueto, “tipico delle riviste pulp degli anni’70.

La consegna della copertina era allo stesso tempo semplice e complessa: “tu potevi mettere Dylan su una montagnola di zucche, in una posa eroica, oppure in un campo di zucche mentre queste aggrediscono Dylan e gli attorcigliano i viticci intorno alle gambe e lui in una posa dinamica con la pistola.”

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E allora è emerso anche uno spunto di riflessione sul ruolo del disegnatore e i confini del suo lavoro, vale a dire quanta scelta abbia in effetti il disegnatore rispetto alla volontà dello sceneggiatore. E quanto il disegnatore debba trasmettere il sottotesto o il messaggio della narrazione. Secondo Cavenago: “il disegnatore non deve andare a raccontare il sottotesto, è la storia in sé che deve veicolarlo”.

Anche se, certo, il disegnatore deve capire il significato della scena. Dylan Dog, del resto, ha rappresentato le ansie e le paure di una generazione intera, e anche Cavenago ribadisce che questo fumetto è grande anche perché ha saputo riflettere su aspetti “sociali” attraverso la trama ma anche per mezzo dell’aspetto grafico con cui è possibile fruire di essa.

Ma allora, in questo percorso di rinnovamento: “cambierà Dylan?”.
“Dylan è sempre lo stesso”. Senz’altro, però, la fisicità e l’aspetto del personaggio cambiano da disegnatore a disegnatore: “c’è chi lo disegna come un ragazzo acqua e sapone pulitissimo, chi più eroico, con la mascella quadrata, chi cupo, quasi cimiteriale. Sono scelte che non vanno a intaccare la storia ma casomai le danno una luce diversa”.

Nell’ora trascorsa al Press Café la città si è decisamente affollata. Uscita fuori, mi sono accorta che per le strade si respirava un’atmosfera festosa e accogliente, da cui è stato molto facile venire travolta.

La manifestazione si sta insomma confermando un successo, non tanto per i numeri, quanto per l’entusiasmo leggibile negli occhi dei tanti visitatori: esterrefatti, con lo sguardo sempre proteso, scattavano foto alle vesti variopinte che la nostra piccola città una volta all’anno assume, e che, almeno secondo me, le stanno davvero bene.

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BAO Publishing: tutte le novità per il prossimo anno!

Alle 11 nell’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca mi attendeva un altro incontro: la conferenza di presentazione della casa editrice Bao, che quest’anno, a dicembre, compie 5 anni. Presenti al tavolo Michele Foschini, Caterina Marietti, Leonardo Favia, rispettivamente Chief Creative Officer, CEO ed Executive Editor e di Bao Publishing, che ci hanno illustrato tutte le novità di una casa editrice sempre più in espansione.

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“Il nostro piano”, ha scherzato Foschini introducendo la conferenza, “era stampare 5 libri all’anno, ma qualcosa non ha funzionato, perché ne abbiamo stampati 300 in cinque anni.”

“La cosa bella di essere Bao” ha proseguito Foschini dando inizio alla presentazione delle slides con il prospetto per il 2015, “è che possiamo fare una pianificazione a medio e lungo termine in una maniera molto organica; per esempio quest’anno per la prima volta ci siamo resi conto che dobbiamo bilanciare i prodotti originali creati da noi, il tipo di offerta, la tempistica con cui esce, e anche fidelizzarvi di più con qualcosa di seriale.”

C’era anche Zerocalcare!

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Una conferenza davvero ricca, con moltissimi ospiti e annunci: il primo a parlare è stato Zerocalcare, il notissimo blogger che ha recentemente pubblicato, proprio per la Bao Publishing, “Dimentica il mio nome”, uscito lo scorso 16 ottobre. Zerocalcare ha annunciato insieme a Bao un nuovo, entusiasmante, progetto: realizzerà copertina, prefazione e note per un’edizione italiana di Boulet, affermato fumettista francese, fonte di ispirazione per lo stesso Zerocalcare. I volumi saranno due, di circa 200 pagine l’uno.

Tra gli altri autori in sala Roberto Recchioni, nuovo curatore della testata Dylan Dog per la Bonelli Editore, nonché autore dello speciale Mater Morbi e del seriale Orfani, prima serie interamente a colori della Bonelli. La coniazione ironica BAOnelli, che campeggiava sulla slide di presentazione alle spalle di Recchioni, ha emblematicamente segnalato la sinergia delle due case editrici, Bonelli e Bao, nelle varie proposte per il prossimo anno.

E allora è stato ricordato il progetto Mater Morbi, storia che ha per protagonista sempre l’ispettore Dylan Dog, uscita l’anno scorso e arrivata alle 12000 copie destinate alla libreria. “Con Mater Morbi” ha spiegato Foschini “è iniziato qualcosa; io personalmente, prima da autore e poi da editore, non avevo mai pensato di avvicinarmi alla Bonelli Editore per una forma di reverenziale rispetto che ora è diventata reverenziale amicizia.”

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E così il connubio con la Bao Publishing, per pubblicare materiale nuovo della Bonelli. Prosegue allora la serie Orfani con quattro nuovi volumi con le variant di Gigi Caverano, il miglior disegnatore di Lucca Comics; verranno pubblicate le prime due storie di Samurai e Accardì a colori, forse addirittura su carta di riso; usciranno due storie di Dylan Dog, Sette anime dannate e Caccia alle streghe. E infine la sorpresa per tutti: per il trentennale di Dylan Dog una nuova storia completamente pittorica realizzata da Gigi Cavenago che uscirà in contemporanea per la Bao e la Bonelli.

Tra le novità più importanti un piano di continuità con le serie made USA: una volta al mese ci sarà un’uscita seriale Bao americana. Ecco il calendario che ci hanno presentato:

  • Gennaio: Rachel rising 5
  • Febbraio: Sex Criminals 1
  • Marzo: Prettly Deadly 1
  • Aprile: Lumberjanes 1 e Black Science 1
  • Maggio: Rocket Girl 1
  • Luglio: Chew 10
  • Agosto: Lumberjanes 2 e Sex Ciminals 2
  • Settembre: Saga 5
  • Ottobre: Preatty Deadly 2
  • Novembre: Black Science 2
  • Dicembre: Rocket Girl 2

La conferenza è proseguita con altri ospiti, tra cui Fiona Staples e Brian K. Vaughan, i creatori della serie USA Saga, che avrà una speciale copertina variant realizzata da Massimo Carnevale.

E ancora una nutrita presentazione degli autori italiani della Bao: Vanna Vinci, Antonio Vincenti, in arte Sualzo, Maurizia Rubino, Federico Rossi Edrighi e Bianca Bagnarelli, tutti con nuovi, entusiasmanti progetti. Per Sualzo ad esempio una pubblicazione prevista per il 2016, realizzata con la moglie, dal titolo “21 giorni alla fine del mondo”; per Federico Rossi Edrighi una fiaba contemporanea, “La principessa spaventapasseri”, che uscirà il prossimo settembre. Novità anche per la collana Le città viste dall’alto, con tre uscite tutte al femminile, realizzate da Flavia Biondi, Marta Baroni, Elisabetta Romagnoli.

La conferenza si è chiusa nell’entusiasmo generale con un ambizioso ultimo progetto, il Building Stories Book di Chris Ware, il complesso oggetto-libro composto da sedici pubblicazioni che possono essere lette da qualsiasi direzione.

Nonostante la crisi che attanaglia il mercato editoriale, il settore del fumetto sembra insomma vivo e vegeto; o almeno questa è l’impressione data dalle innumerevoli proposte della Bao Publishing, che nel corso della conferenza ha voluto insistere più volte su un punto: la qualità prima di tutto. Un obiettivo che vale senz’altro anche per noi che scriviamo sul web, dove spesso a essere privilegiata è invece la quantità dell’informazione.


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