Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:07:20

Gli specchi della memoria: la Shoah

Shoah

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IL GIORNO DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio 1945, giornata mondiale della Shoah,  il lager di Auschwitz, quello più spettrale e inquietante di tutti, viene liberato dall’esercito sovietico. Ben 6.000.000 ebrei sterminati, tra cui 1.000.000 bambini, compresi i neonati. Ma anche zingari, slavi, omosessuali, prigionieri, dissidenti politici. Un autentico crimine contro l’umanità tutta.

Una pulizia etnica radicale, progettata e voluta dalla Germania nazista. Un regime caratterizzato da un esasperato nazionalismo, da un delirante antisemitismo privo di fondamento, da formazioni paramilitari, come le SS che operano in modo decisivo nei campi di concentramento.

E da un uomo, se così si può definire: Adolf Hitler, che fin dalla sua ascesa al governo, nutre un’ideologia antisemita preoccupante, che avrebbe dovuto far “drizzare le orecchie” alle altre nazioni europee. Basti pensare al suo libro Mein kampf (in italiano “La mia battaglia) risalente al 1925-26 , che con grande violenza verbale scrive : “ L’ebreo è e rimane un tipico parassita, uno scroccone, che, come un bacillo nocivo, continua a diffondersi là dove trova un ambiente adatto” […] “Un popolo razzialmente puro, conscio del suo sangue, non potrà mai essere schiavizzato dall’ebreo”.

Affermazioni che a distanza di anni sono ancora vive nella nostra memoria. Si evince la convinzione di Hitler dell’inferiorità razziale degli ebrei e la superiorità ariana. Si allude più volte alla “minaccia sessuale” degli ebrei a danno della comunità ariana. Una retorica pseudo-scientifica, con un sottofondo di teorie razziste presenti fin dalla seconda metà dell’Ottocento, che denunciano verbalmente il popolo ebraico.

Il partito nazista fece azioni di puro delirio: dall’emanazione delle politiche demografiche e razziali , alla dura repressione dell’omosessualità maschile, dalle politiche demografiche anti-nataliste, per bloccare la riproduzione di soggetti ritenuti mentalmente o fisicamente o razzialmente inadatti. Dal programma di sterilizzazione e dell’eutanasia, alla legislazione razziale anti-ebraica. Dal rogo dei libri alla costruzione di ghetti e di campi di sterminio. E molto altro ancora.

 

LO STERMINIO DEGLI EBREI

All’interno della Germania vivono 200.000 ebrei, persone che vengono sottoposte a vessazioni normative, alla cosiddetta “Notte dei cristalli”, alle prime deportazioni di massa nei lager. Quando l’esercito nazista si espande verso l’Europa orientale, si trova di fronte a che cosa fare con 8.500.000 di ebrei che vivono lì.

Si arriva così , tra il 1938 e il 1941, alla progettazione di ghetti in Polonia, riservati agli ebrei, posti sotto il controllo vigile delle “SS” , alle prime uccisioni di massa, con punte di 30.000 persone fucilate al dì. Il 20 gennaio 1942 , Heydrich, Eichmann, Hitler e altri gerarchi rendono pubblica la questione ebraica di Goering: predisporre piani operativi per la “soluzione finale”.

Si costruiscono sei campi speciali: Auschwitz-Birkenau, Treblinka, Belzec, Sobibor, Chelmno e Lublin-Majdonek, per lo più concentrati in Polonia. Milioni di anime vengono divise in gruppi: vecchi- malati -disabili, donne- bambini, e uomini dall’altra parte. E sottoposti ad atrocità impensabili, a partire dalle cosiddette “stanze doccia” per lavarsi, dove da alcune aperture vengono buttati cristalli di Zyclon B, volti ad emanare gas asfissianti.

In seguito i nazisti o i “sonderkommando”, squadre speciali composte da giovani ebrei in condizioni fisiche buone, svuotano le camere a gas, e portano via i corpi nei forni crematori, per poi disperdere le ceneri.

 

RIFLESSIONE

A distanza di 68 anni da quel lontano, ma sempre vivo, 27 gennaio 1945, si rimane ancora senza parole per la brutalità e l’inciviltà compiuta ai danni di milioni di anime innocenti.

I diritti umani vengono calpestati e fatti in mille pezzi nel corso del XIX secolo.Dominato dal nazionalismo, ossia l’ esaltazione dell’idea di nazione e di tutto ciò che appartiene alla propria cultura, nato in Germania, dove assume connotati razzisti.

Il debole potere del senso d’umanità esplode nella Seconda guerra mondiale che ha portato solo morte, sangue, pulizia etnica, tortura. Reati che suscitano vergogna e disprezzo.

L’essere umano può davvero compiere atti barbarici contro l’umanità. Per dirla come Primo Levi: “Se questo è un uomo”. Una frase, un titolo di un’opera citata per far riflettere e offrire spunti di pensiero.


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