Giovedi, 28 marzo 2024 - ORE:23:03

Hitler ritorna a Varsavia: scatta la polemica contro Cattelan

Hitler scatta la polemica contro Cattelan

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Maurizio Cattelan, celebre quanto discusso artista padovano, torna a far parlare di sé ancora una volta spaccando l’opinione pubblica a metà. Come un po’ tutti i grandi, le cui opere o le si ama o le si odia.

La polemica in questione riguarda l’installazione ‘Him’, raffigurante Hitler, realizzata dall’artista nel lontano 2001 e recentemente collocata dentro il ghetto di Varsavia, in zona Ulica Prózna, che ne è il cuore.

La statua raffigura Adolf Hitler, con il busto di dimensioni rimpicciolite, inginocchiato, gli occhi grandi, lucidi, l’atteggiamento di un bambino innocente.

Hitler ritorna a Varsavia: scatta la polemica contro Cattelan

Avvicinarsi all’opera raffigurante Hitler non è consentito, non si può far altro che scorgerlo da un buco strappato dal portone di legno, di spalle, come in preghiera di fronte al luogo che fu teatro di inenarrabili atrocità da lui stesso ordinate.

La provocazione sta anche e soprattutto nel fatto che il grande dittatore da lontano sembra solo un triste e indifeso bambino in preghiera, i vestiti da adulto, il cui volto e i cui pensieri non ci è concesso sapere.

Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l’arte contemporanea, che cura l’installazione, ci spiega  che “da parte dell’artista o del Centro non c’è l’intenzione di insultare la memoria ebraica. Si tratta di un’opera che cerca di parlare della situazione del male, che si nasconde ovunque”. Insomma, una profonda riflessione sui temi cari all’artista, come il bene e il male, compagini presenti in ogni essere umano, senza eccezioni, a volte represse nel profondo, altre volte evidenti in superficie, sempre coesistenti.

Non tutti però hanno gradito la sfida di Cattelan, come il direttore del Centro Simon Wiesenthal, Efraim Zuroff, che l’ha definita “Priva di senso e per di più offensiva, una provocazione priva di senso che insulta la memoria delle vittime “.

Invece, una voce fuori dal coro è quella del rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, che ha affermato che la statua può avere un valore educativo. Consultato in anticipo sul luogo più adatto in cui posizionare la statua, Schudrich ha dichiarato di non essersi opposto perché ha visto nell’opera la volontà dell’artista di sollevare domande morali provocando il pubblico.

‘Him’, posizionato in fondo ad un lungo, squallido corridoio abbandonato, fa parte della retrospettiva ‘Amen’, volta ad indagare i grandi temi della vita e della morte, che emergono anche nelle altre 13 opere presenti, come in ‘We’, un doppio sé ripreso su un letto di legno (o di morte?), o in ‘Untitled’, la donna appesa nella cassa, esposta due anni fa a Palazzo Reale. È possibile ammirare queste e altre opere fino al 24 febbraio 2013 al castello Ujazdowski di Varsavia, dove ha sede il Centro per l’arte contemporanea.


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