Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:01:55

Viaggio tra le sinagoghe d’Europa

sinagoghe

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Breve storia delle prime sinagoghe

In Europa le prime sinagoghe risalgono all’epoca romana. L’esempio più antico è costituito dalla sinagoga di Ostia antica, oggi meta di turisti da tutto il mondo per le sue peculiari caratteristiche. Con l’affermazione della religione cristiana come unico culto dell’Impero, le sinagoghe furono drasticamente ridotte; fu ancora possibile edificarne, ma poche e di rilevanza artistica minima.

Passando a un’epoca in cui la libertà di culto venne ridotta ancora di più, abbiamo minime testimonianze delle sinagoghe medievali. La più rilevante e interessante è quella di Praga. 

Con il sopraggiungere del XVI secolo la situazione mutò ulteriormente, quando venne improvvisamente ideato il concetto di ghetto; con questo, l’obbligo della costruzione dei luoghi di culto ebraici al loro interno.

Nonostante sia conosciuta la tragica storia di cui sono stati testimoni i ghetti ebraici di tutta Europa, essi sono ancora custodi delle più belle e significanti sinagoghe che oggi possiamo fortunatamente ammirare. Vuoi perché riuscite a sfuggire ai bombardamenti e alla mano spietata della guerra, o per amorevoli opere di ricostruzione.

Ma quali sono le sinagoghe più visitate oggi da turisti amanti della cultura? In un mondo in cui sembra che i viaggi siano solo divertimento e una foto postata su Facebook, c’è una grande fetta di viaggiatori amanti della scoperta di culture diverse e del loro passato.

Come il cammino di Santiago, la Romantische Straße e altri popolari viaggi itineranti, un tour delle Sinagoghe di tutta Europa potrebbe essere un’interessante alternativa per viaggiatori intraprendenti.

La Sinagoga grande di Budapest

In ungherese: Nagy zsinagóga. Il principale luogo del culto ebraico a Budapest, ma anche in tutta l’Ungheria, si trova naturalmente nella splendida cornice del quartiere ebraico del capoluogo. Fu inaugurata nel 1859, e grazie alle iniziative del famoso giornalista T. Herzl (il padre del sionismo, vedi qui), nel 1860 le fu affiancato il museo ebraico.

Questa è una delle più grandi sinagoghe del mondo, esattamente la quarta, e la più grande d’Europa. Al suo interno possono essere ospitati fino a 2.964 credenti. Il suo stile è ricco di riferimenti a diverse correnti artistiche e architettoniche, con un interno riccamente decorato e un abside alto e imponente. Al suo esterno troviamo il cimitero ebraico, con il famoso Memoriale delle vittime dell’Olocausto.

Affascinante testimonianza di un passato non troppo antico, fu danneggiata dalle due guerre, è stata oggetto di ristrutturazione e rinnovato interesse già durante la Repubblica popolare d’Ungheria.

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Sinagoga nuova di Berlino

Come non citare quest’esempio di rinascita e di perdono. La capitale della Germania, oggi polo culturale dinamico e giovanile, fu allora capitale del Reich, sede del partito nazista dove non c’era spazio per il la libertà di culto, figurarsi per quello ebraico.

Si trova su Orianenburger Straße, nel quartiere di Mitte, cuore della Berlino di oggi. Ne sopravvive solo la facciata con la cupola che faceva da ingresso monumentale al tempio, restaurata dal 1988 al 1993.

Un tempo capace di ospitare fino a 3000 persone, luogo di culto di importanza mondiale ma anche esempio di architettura unico nel suo genere, scompare in seguito agli atti vandalici della tristemente famosa Notte dei Cristalli (1938), ai bombardamenti della seconda guerra e al definitivo abbattimento da parte della DDR nel 1958. Alcune lapidi commemorative furono poste dalla popolazione ebraica già quando la sinagoga non era altro che rovine.

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Sinagoga vecchia-nuova di Praga

Il monumento più antico della città ceca, è anche la sinagoga più antica conservata dopo quella di Trani. Come abbiamo accennato prima, è l’unico esempio di architettura gotica ebraica, risale all’incirca al 1270 ed è particolare soprattutto per questo; nonostante la veneranda età, si è conservata fino a noi quasi intatta.

Importante luogo di culto ma anche di ritrovo per i cittadini ebrei praghesi durante i pogrom della città, è famosa soprattutto grazie ad uno dei suoi rabbini, Rabbi Low, e del suo Golem che si dice abitasse nel soffitto di questa sinagoga.

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Sinagoga Fabric di Timișoa

Rumena, è una delle più grandi e più belle sinagoghe del paese, costruita in stile Neomoresco. Dal 2009 ha conosciuto un ritrovato interesse, in seguito ad anni di degrado e abbandono. Sono stati stanziati fondi per il suo recupero e gran parte della sua superficie ha conosciuto un nuovo splendore.

I momenti difficili della comunità ebraica rumena si sono riflettuti nel mantenimento di questo importante edificio: durante la seconda guerra mondiale, ma soprattutto in seguito, la maggioranza di questa popolazione emigrò in altri paesi, lasciando la sinagoga “incustodita”. Nella seconda metà del secolo XX la comunità ebraica restante fu molto attiva sotto la guida del capo rabbino dr. Ernest Neumann. Il declino demografico è continuato in epoca comunista.

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Sinagoga grande corale di San Pietroburgo

Anch’essa si distingue per le imponenti dimensioni, che le danno un posto d’eccezione tra le sinagoghe europee e mondiali. L’ex capitale zarista ha conosciuto fin da sempre una percentuale ebrea tra la sua popolazione,anche se non sempre molto numerosa. Fu proprio questa minoranza che,nel 1869, riuscì a strappare il permesso di costruirsi un luogo di culto allo Zar Alessandro II.

Fino alla prima guerra mondiale fu attiva e spesso ebbe problemi a contenere tutti i fedeli tra i suoi banchi, adibiti a 1200 posti. Dopo la Rivoluzione di Ottobre furono imposte diverse limitazioni al culto ebraico e nel 1930 si arrivò alla sua chiusura momentanea. I suoi bene furono espropriati e sono stati anche ritrovati progetti di trasformazione: si voleva realizzare un teatro al suo interno. Lo scoppio della guerra mise fine a queste idee. Subii vistosi danni durante i bombardamenti.

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