Martedi, 15 ottobre 2024 - ORE:05:29

Luca Di Martino e la sua Malesia oltre i confini

luca di martino

luca di martino
(Foto di Luca di Martino)

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Le fotografie di Luca di Martino al PAN

Malesia. Out of border, oltre i confini. È questo il titolo dell’iperrealistico progetto fotografico realizzato da Luca Di Martino, 29 anni,  ex regista napoletano che ha poi deciso di abbandonare la dinamicità del video per concentrarsi sui singoli fotogrammi. La mostra, curata da Federica Cerami, è ospitata nelle sale del PAN (Palazzo delle arti di Napoli), portandoci a migliaia di chilometri di distanza dal capoluogo campano. La mostra sarà aperto fino al 31 gennaio.

Racconto per immagini di quattro tribù autoctone, è lo studio della cultura e della selvaggia bellezza di popoli sconosciuti ai più. Una di queste, i Bonggi, è ormai stata estinta dall’occidentalizzazione dei costumi. L’unico ostinato superstite è un anziano nato nella giungla e risoluto a morirci. È nei forti contrasti di un suo ritratto che le cicatrici del volto eloquente rendono visibili la storia di questo popolo e la panica primordialità che ancora pulsa nel cuore e sul volto dell’ultimo dei Bonggi.

Il rifiuto della modernità in antitesi con calorosa ospitalità offerta a una persona che, macchina fotografica alla mano, ne è simbolo è solo una delle contraddizioni del progetto. Il fotografo di Martino cattura la religiosità tanto profonda da essere rituale, scaramantica, ma anche il forte senso di comunità e solidarietà; l’instabilità dei Pala’u – gli zingari del mare – che non conoscono la propria età, ma altresì la convivenza ancestrale con la natura; la diversità dall’avventuriero italiano, trasportato da questo viaggio in un mondo che gli è estraneo, ma ugualmente la capacità di accoglierlo. È uno scontro-incontro dal risultato indiscutibilmente impressionante.

L’autore e le tribù si avvicinano l’un l’altro con la stessa genuinità, in una reciproca (e spesso goffa) scoperta, che lascia un legame ormai infrangibile tra le due parti. Se infatti gli Ubian non erano mai venuti prima a contatto con un occidentale e se Luca ignorava precedentemente al suo viaggio l’esistenza dei nomadi Pala’u, ora in questo lavoro rivive l’itinerario percorso e alle tribù coinvolte non rimane solo un bel ritratto. Questo perché il catalogo dell’esposizione, acquistabile allo stesso PAN, è destinato con i ricavati della sua vendita a finanziare opere di beneficenza atte a migliorare la vita dei popoli malesiani. Un buon motivo, anche per chi non ama la fotografia, per sostenere questo incredibile lavoro.

luca di martino
(Nella foto: Luca di Martino)


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