Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:15:46

Dalí: genio e follia in scena a Roma

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E’ in scena al Complesso Vittoriano la mostra dedicata a Salvador Dalí. Dopo quasi sessanta anni dall’ultima retrospettiva , ritorna nella capitale italiana dal 9 Marzo al 1 Luglio 2012 il padre incontrastato del Surrealismo. Come suggerisce il titolo “Dalí. Un artista, un genio” , l’ evento ripercorrerà il cammino umano e artistico del pittore spagnolo tramite vari focus e contributi scientifici realizzati per questa occasione .

La sezione introduttiva, mostra la vita e l’ arte del maestro surrealista con numerosi scatti divertenti del fotografo Philippe Halsman e, per la prima volta, verranno presentate delle vere e proprie installazioni nelle quali si potrà sentire la voce stessa di Dalí e guardare innumerevoli capolavori.

La prima sezione è dedicata al rapporto che il pittore ha avuto con l’ arte rinascimentale italiana, ancora oggi sconosciuto al grande pubblico. Da Raffaello a Michelangelo, Dalí ha sempre ammirato il patrimonio italiano, tanto da essere in competizione con esso per la sua voglia di supremazia mondiale.

Il quadro più antico della mostra è infatti l’ Autoritratto con il collo di Raffaello del 1921, dove si rivela fin da subito una certa ammirazione e identificazione da parte di Dalí nei confronti del pittore urbinate.

Le immagini più recenti come La Pietà vaticana, il Giorno e la Notte delle Cappelle Medicee a Firenze, chiudono idealmente il confronto che Dalí ha avuto con il Rinascimento, rivisitando Michelangelo.

Nella seconda sezione, la mostra analizza, con vari capolavori, il modo inquietante, utopico e sognatore del suo mondo immaginario: in questo focus si alternano varie vicende bibliografiche del pittore, dalla sua nascita a Figueres ( nella zona della Catalogna ) nel 1904 fino alla sua morte nel 1989, passando per le varie esperienze di vita che lo hanno reso partecipe, come la sua esperienza a Barcellona e a Madrid dove si iscrisse nel 1922 e, in seguito, cacciato perchè non considerava i suoi professori degni di giudicarlo.

La sezione ripercorre, inoltre, la splendida fase realista dove spicca il Ritratto di ragazza del 1925 e, in seguito, il suo primo viaggio a Parigi e del suo confronto con Picasso e il cubismo, dove si affaccia nell’ Omaggio a Satie, citando anche il nostro più Grande Metafisico italiano Giorgio De Chirico.

Parigi è anche la città nella quale ha trovato l’ amore, Gela , la sua donna e musa ispiratrice con cui vivrà tutta una vita. Gela sarà infatti al centro dei suoi studi sulla scienza e su l’ atomo, raddoppiandola in un gioco di specchi nei dipinti stereografici.

Le Impressioni d’ Africa, invece, sono frutto del suo viaggio in Sicilia, realizzando capolavori surrealisti come Il sentimento della velocità, Figura e drappeggi in un paesaggio, Gradiva ritrova le rovine antropomorfiche, Il piano surrealista, Cortile Ovest dell’Isola dei morti , Coppia con la testa piena di nuvole, e molti altri.

La terza e ultima sezione, racchiude con inediti contributi scientifici il rapporto che Dalí ha avuto con il nostro paese.

Questo nesso, fin ad ora poco considerato, viene rivissuto nei suoi viaggi in Italia: da Roma a Venezia, passando da Bomarzo, dove visita quei giardini popolati da mostri che sembrano venir fuori dalle rocce. Si analizza, inoltre, lo scambio con gli artisti italiani del passato, ma anche quello con i più validi esponenti dell’ arte italiana contemporanea : come al collaborazione con il regista Luchino Visconti, con cui mette in scena la “Rosalinda” o “Come vi piace” di Shakespeare che debutta al Teatro Eliseo nel 1948 ; con l’ attrice Anna Magnani con cui sogna di realizzare un film intitolato “La carrettila de carne la vera storia di una donna paranoica innamorata di una carriola” e infine con l’ industriale Alberto Alessi con cui progetta un le bottiglie realizzate per il liquore Rosso Antico.

Con fotografie, documenti, lettere, feste che descrivono i soggiorni dei coniugi Dalí in Italia,l’ esposizione ha termine con le prime mostre italiane e le sue irriverenti apparizioni , come quella avvenuta in occasione della conferenza stampa a Palazzo Rospigliosi durante una sua esposizione, dove muore per poi rinascere simbolicamente in cubo metafisico, portato in giro per la città da uomini incappucciati.

Le immagini:

Autoritratto soffice con pancetta fritta

Autoritratto con collo di Raffaello

Il fantasma del sex- appeal

Angelo architettonico da Millet

Impressioni d’ Africa

Gradiva scopre le rovine antropomorfiche


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