Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:14:24

La bufala della storia dell’arte

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Addio alla storia dell’arte? Nemmeno per sogno

Negli ultimi giorni girava per il web una notizia che ha scatenato numerose polemiche: la storia dell’arte sembrava essere stata abolita da un provvedimento parlamentare. Già i più catastrofici vedevano il belpaese condannato ad essere popolato da mandrie di capre ignare del patrimonio culturale che le circondava. La notizia è un travisamento bello e buono di ciò che in questi giorni sta accadendo tra i banchi parlamentari.

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Nella notizia si diceva che la Commissione Cultura della Camera avesse votato contro la proposta di reintegrare le ore di Storia dell’arte, in verità in parlamento non ci sono stati provvedimenti significativi in merito alla Storia dell’Arte. Questa materia ha già subito il suo colpo di grazia nel 2008, quando il provvedimento dell’allora Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini proponeva, secondo il concetto di “meno ore, più approfondimento”, la cancellazione della storia dell’arte da gran parte programmi delle scuole professionali (nei nuovi istituti tecnici era presente negli ultimi tre anni per gli studenti del settore economico con indirizzo turistico e prevede 66 ore di lezione all’anno. Venivano chiuse poi le sperimentazioni con un aumento delle ore di storia dell’arte nei licei classici).

Nessuno sviluppo effettivo in parlamento  per la storia dell’arte

L’8 novembre 2013 venne approvato dal Parlamento il decreto scuola “L’istruzione riparte” proposto i primi giorni di settembre dal Governo Letta. Nel decreto non si faceva alcun riferimento né al ripristino della storia dell’arte degli istituti né all’incremento delle ore d’insegnamento. Prima che il decreto fosse fatto legge vennero portate avanti delle iniziative a favore dell’insegnamento come quello dell’Associazione Italia Nostra. Altre iniziative concrete furono poi portate avanti dai deputati di SEL Celeste Costantino, Giancarlo Giordano e Nicola Fratoianni, e l’ordine della parlamentare SEL Alessia Petraglia è stato accolto dal governo. Bisogna sottolineare che gli ordini del giorno sono indicazioni di indirizzo non vincolanti, quindi finora niente di concreto è emerso riguardo la questione. Dal punto di vista parlamentare non ci sono stati sviluppi concreti dalla definitiva approvazione del decreto legge del governo sulla scuola.


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